La Tomba del Tuffatore è uno dei reperti archeologici più noti e più importanti dell’antica città di Paestum, colonia greca fondata nel VI secolo a.C, situata nel Cilento in Campania.
Si tratta di una delle tombe dipinte più famose del periodo della Magna Grecia. Oggi è esposta al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, mentre una replica della tomba è stata posta sul sito originale per preservare e proteggere l’originale dagli agenti atmosferici e dal deterioramento. Questa tomba è uno dei siti archeologici più noti e visitati d’Italia.
Risalente al V secolo a.C., è un esempio significativo dell’arte funeraria greca dell’epoca. La tomba è una piccola camera sepolcrale a pianta quadrata con una volta a botte ed è realizzata in pietra calcarea. Prende il nome da un affresco che decora una delle superfici, raffigurante un giovane tuffatore nell’atto di immergersi. Questa rappresentazione del tuffatore è una delle immagini più iconiche dell’arte greca antica perché simbolizza l’idea di una transizione per mezzo di affreschi di notevole qualità artistica che offrono uno sguardo prezioso sulla cultura e la società dell’epoca.
Le pareti della Tomba del Tuffatore sono decorate con una serie di affreschi che rappresentano scene di banchetti funebri e simbolismi associati alla morte e alla vita dopo la morte.
La tecnica di realizzazione della tomba del tuffatore
La Tomba del Tuffatore fu rinvenuta dall’archeologo Mario Napoli nel giugno del 1968, nei pressi della città di Paestum. L’importanza di questa tomba risiede nel fatto che contiene l’unico esempio di pittura murale greca del periodo orientalizzante, arcaico o classico, sopravvissuto nella sua interezza.
La tomba fu realizzata intorno al 470 a.C. nella città greca di Poseidonia (poi conosciuta come Paestum in epoca romana). E’ costituita da cinque blocchi di calcare, ciascuno proveniente da una cava locale. I dipinti sono stati realizzati in stile affresco. L’intonaco veniva applicato alle lastre di calcare, dopodiché si usava uno stilo per incidere il disegno. Dopo aver inciso il disegno con una linea, veniva aggiunta una sottile linea rossa per far risaltare l’immagine. I colori utilizzati erano il nero, il rosso (con diversi gradi di tonalità), il blu, il verde e il bianco. Il contorno nero è stato utilizzato in modo sostanziale, sia per delineare le figure, sia per aggiungere dettagli anatomici alle figure.
La rappresentazione di un simposio
Le immagini sulle pareti della tomba sono rappresentazioni di un simposio. La ceramica attica che veniva dipinta nella stessa epoca presenta immagini simili del simposio. Anche le coppe a figure rosse e i recipienti per la mescita del vino, destinati all’uso nel simposio, sono decorati in modo analogo. Su ciascuna delle pareti più lunghe della tomba (nord e sud) si trovano tre divani con tavoli di servizio. Sui divani di ciascuna parete sono presenti cinque individui: un solo ospite sul divano di sinistra mentre gli altri due divani sono occupati da due persone.
Ciascuna delle figure è coperta fino alla vita e sono tutte coronate. La parete nord presenta un uomo solo che sta per giocare al “kottabos”. La parete sud presenta un uomo solo che tiene in mano una lira mentre altri due individui siedono sul divano e conversano. La piccola parete ovest raffigura un uomo solo che lascia il simposio, davanti a lui c’è una ragazza che suona un flauto, seguita da un uomo che indossa un himation.
La parete orientale raffigura invece un ragazzo che serve i commensali ed è in piedi accanto al cratere, un grande recipiente usato per mescolare il vino che era posto spesso al centro del simposio.
La simbologia del tuffatore
L’immagine sulla lastra che forma il tetto è quella di un tuffatore, da cui la tomba prende il nome. A differenza delle comuni scene di simposio, le immagini di tuffatori sono quasi del tutto sconosciute nell’arte greca.
L’anatomia del tuffatore è molto dettagliata, le costole sono disegnate accuratamente e le gambe e le braccia sono chiaramente delineate. I suoi genitali sono stati disegnati con molta cura e c’è addirittura l’aggiunta di peli sul mento. Questa figura è completamente contornata in nero.
La scena del tuffatore è stata interpretata in vari modi. Sappiamo che la morte e l’immersione in acqua erano strettamente collegate nella mente dei greci. Si è ipotizzato che l’immersione voglia rappresentare quindi il momento della morte.
Il tuffatore si immerge da solo, la sua figura si staglia nel cielo. È presente tutta l’intensità del momento della morte. Si ritiene anche che l’individuo che si tuffa fosse il membro di un gruppo familiare non integrato tra i cittadini di Poseidonia.
La tomba mostra infatti questa nota che si distacca dalla normalità ma contemporaneamente anche segnali di integrazione politica per mezzo del simposio.
L’individuo che è stato sepolto qui ha scelto di rispettare i codici che regolano il simposio raffigurando l’idea che il piacere di bere vino si proietta inequivocabilmente oltre la vita. L’immagine del tuffatore fa riferimento al momento del passaggio dalla vita alla morte, mentre il simposio ha lo scopo di creare una scena accogliente per circondare il defunto nella tomba ed accompagnarlo per l’eternità.