Tutto nasce da una raccolta firme mondiale, volta a riconoscere quanto già risaputo in ogni angolo del globo: la pizza napoletana è una storia a sé.
Grazie a questa “richiesta dal basso”, nel 2017, l’arte della pizza, o meglio ancora l‘arte dei Pizzaioli Napoletani, è diventata patrimonio immateriale Unesco, con questa motivazione alla base del riconoscimento:
“La capacità della pizza di fornire alla comunità un senso di identità e continuità e di favorire il rispetto per le diversità culturali.
Pertanto l’arte del pizzaiolo viene vista come mezzo di trasmissione del senso di italianità nel mondo.”
L’arte del Pizzaiolo Napoletano è qualcosa di differente dagli altri 9 Patrimoni Unesco della Campania, è qualcosa di particolare, di etereo e non tangibile, una tradizione che si tramanda di secolo in secolo, di generazione in generazione.
Una arte, una serie di gesti e tradizioni, che parte dalla preparazione dell’impasto tipico, dalla selezione degli ingredienti e utilizzo dei condimenti, sino ad arrivare alla sapiente lavorazione e alla cottura nel tipico forno a legna.
Il riconoscimento quale Patrimonio Unesco non è solo una conferma della fama di quello che è uno dei cibi più amati e conosciuti nel mondo, quanto piuttosto un premio alla cultura napoletana, senza la quale questa “arte” non avrebbe senso, non avrebbe esistenza.