Processioni cattoliche con grandi strutture processionali a spalla si svolgono in tutta Italia, ma in particolare a Nola si assiste ogni anno alla Festa dei Gigli, il 22 giugno se cade di domenica, una processione di otto obelischi in legno e cartapesta.
Gli otto obelischi simboleggiano, il ritorno di Ponzio Meropio Paolino, già vescovo di Nola poi divenuto San Paolino, nel 431 a seguito della sua liberazione da parte dei barbari; dal XIX secolo sono caratterizzati da un’altezza di 25 metri, con una base di circa tre metri per lato, per un peso totale di oltre venticinque quintali.
Ogni obelisco, per tradizione, rappresenta una delle corporazioni di arti e mestieri esistenti all’epoca di San Paolino, ed insieme alla barca con cui si narra che il santo sia approdato a Torre Annunziata, sfilano lungo un percorso predefinito attraverso il nucleo storico della città, per arrivare sino in piazza del Duomo di Nola, a ricevere la benedizione del Vescovo.
L’evento è “scritto nel DNA” degli abitanti di Nola; la processione religiosa è caratterizzata da decine di volontari che portano l’enorme e pesante struttura sulle loro spalle. La condivisione coordinata ed equa dei compiti è una parte fondamentale della celebrazione, che unisce la comunità attraverso il consolidamento del rispetto reciproco, della cooperazione e dell’impegno comune.
La celebrazione della Festa dei Gigli prevede il coinvolgimento di musicisti e cantanti, nonché abili artigiani che fabbricano le strutture processionali e creano abiti e manufatti cerimoniali.
La comunità fa affidamento sulla trasmissione informale di queste tecniche e conoscenze per ricreare le strutture ogni anno, in un processo che aiuta la continuità culturale e rafforza un forte senso di identità.