STORIA
La costruzione del primo tratto della Via Appia ebbe inizio nel 312 a.C. per volontà del censore Appio Claudio Cieco, ma i lavori per la realizzazione dell’intera opera stradale si protrassero per oltre un secolo, avanzando per lotti successivi.
In epoca imperiale l’apertura al transito della Via Traiana, fatta costruire dall’imperatore Marco Ulpio Traiano mediante opere infrastrutturali di prim’ordine, avrebbe poi significativamente contribuito a velocizzare i collegamenti tra Roma e l’Oriente, tanto da essere preferita alla stessa Via Appia antica nel tratto terminale Benevento-Brindisi.
Il secondo nome regina viarum (regina delle strade) è tratto da un verso del poeta latino Publio Papinio Stazio, il quale nel I secolo d.C. – allorquando la Via Appia era ormai interamente percorribile, mentre la Via Traiana ancora non esisteva – scrisse: Appia longarum teritur regina viarum (si percorre l’Appia, regina delle lunghe strade).
ITER
L’ iter per la candidatura del sito fu avviato dal Ministero della cultura italiano nel 2022.
Il suo riconoscimento si ebbe nel corso della 46ª sessione del Comitato UNESCO, tenutasi dal 21 al 31 luglio 2024 a Nuova Delhi.
MOTIVAZIONE
La motivazione per l’iscrizione del sito nella lista dei patrimoni dell’umanità è la seguente: «Lunga più di 800 chilometri, la Via Appia è la più antica e importante tra le grandi strade costruite dagli antichi romani. Costruita e manutenuta dal 312 a.C. al IV secolo d.C., in origine fu concepita come una strada strategica per la conquista militare, puntando verso l’Oriente e l’Asia Minore. In seguito, l’Appia offrì possibilità di sviluppo alle città attraversate; emersero nuovi insediamenti, agevolando la produzione agricola e il commercio. Il sito, costituito da 19 tratti, è un insieme pienamente sviluppato di opere ingegneristiche che illustrano l’avanzata abilità tecnica degli ingegneri romani nella costruzione di strade e infrastrutture e in vasti progetti di ingegneria civile e di valorizzazione territoriale, oltre a un’ampia serie di strutture monumentali, tra cui archi trionfali, terme, anfiteatri, basiliche, acquedotti, canali, ponti e fontane.»