Lo scarpariello, una prelibatezza beneventana

Lo scarpariello è una deliziosa specialità culinaria originaria di Benevento. Il termine “scarpariello” deriva dalla parola “scarpari”, che significa “calzolaio”, poiché si dice che il piatto era originariamente consumato dai calzolai di Benevento che nella pausa di lavoro mangiavano questa semplice pasta al sugo preparata dalle loro mogli e condita con il formaggio offerto dai clienti.

Questo primo piatto è semplice ma molto gustoso ed è caratterizzato da un mix di sapori freschi e aromatici, grazie all’utilizzo di ingredienti naturali come gli spaghetti alla chitarra, l’aglio, il peperoncino, il basilico e il vino bianco.

Lo scarpariello è una prelibatezza beneventana che si prepara in pochi minuti ed è anche economica perché occorrono pochi semplici ingredienti. E’ a tutti gli effetti una ricetta della cucina povera campana.

La tradizione vuole che lo scarpariello fosse il pranzo del lunedì perché preparato con il sugo avanzato della domenica.

Scarpariello, come preparare la salsa

Lo scarpariello è una pasta veloce e gustosa che fa parte della tradizione napoletana.

Alla ricetta originale, nella zona di Benevento oggi si aggiunge anche un po’ di panna fresca per rendere il sugo allo scarpariello ancora più cremoso.

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 grammi di pasta (spaghetti alla chitarra, ma anche scialatielli e spaghetti)
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 2 spicchi di aglio (affettati sottilmente)
  • 1 peperoncino rosso (opzionale, per un tocco piccante)
  • 400/500 grammi di pomodori pelati o pomodorini freschi
  • 1/2 tazza di vino bianco secco
  • 10 foglie di basilico fresco
  • Sale q.b.
  • 50 grammi di pecorino e 50 grammi di parmigiano grattugiato, per guarnire alla fine
  • panna da cucina

Procedimento:

  1. Inizia preparando il sugo allo scarpariello. In una grande padella, scalda l’olio d’oliva a fuoco medio.
  2. Aggiungi l’aglio affettato e il peperoncino (se lo stai usando) nella padella e lasciali soffriggere leggermente fino a quando l’aglio diventa dorato e profuma.
  3. Versa il vino bianco nella padella e lascia sfumare per un paio di minuti, in modo che l’alcol evapori.
  4. Aggiungi i pomodori pelati nella padella con l’aglio e il vino. Rompi i pomodori con un cucchiaio di legno o con una forchetta per spezzettarli leggermente. Puoi anche usare pomodorini freschi e tagliati a pezzetti se preferisci. Per un miglior risultato rompili e togli i semini che sono al loro interno.
  5. Lascia cuocere il sugo a fuoco medio-basso per circa 15 minuti circa, finché i pomodori si riducono in una salsa densa.
  6. Aggiungi la panna da cucina al sugo e mescola bene. Lascia cuocere per altri 5-7 minuti, fino a quando il sugo si addensa e i sapori si amalgamano.
  7. Aggiusta di sale a seconda dei tuoi gusti.
  8. Metti sul fuoco una pentola con abbondante acqua e portala in ebollizione. Ora, butta gli spaghetti alla chitarra nell’acqua bollente.
  9. Quando gli spaghetti sono al dente, scolali e versali nella padella contenente il sugo per proseguire la cottura e farli mantecare. Mescola bene affinchè la pasta si condisca bene con il sugo.
  10. Cospargi il sugo allo Scarpariello con le foglie di basilico fresco sminuzzate per dare un tocco di freschezza.
  11. Infine, servi con una generosa spolverata di pecorino e parmigiano.

La pasta allo Scarpariello è pronta per essere gustata! Questo piatto cremoso e saporito sicuramente conquisterà il palato dei commensali.

Passione e tradizione di questa ricetta beneventana

Le origini esatte della pasta allo scarpariello non sono chiare e documentate con precisione. Tuttavia, è possibile fare alcune ipotesi sulle sue origini e sulla sua connessione con la ricetta tradizionale dello scarpariello.

Come accennato in precedenza, lo scarpariello è un piatto tipico della città di Benevento, il cui nome gli deriva proprio dal fatto di essere stato consumato in origine dagli scarpari, ovvero dai calzolai locali, che, lavorando a lungo e con grande abilità, avevano bisogno di una ricetta sostanziosa e gustosa per ristorarsi.

La storia e l’origine dei piatti tradizionali spesso si perdono nel tempo e molte ricette hanno radici antiche che risalgono a secoli fa.

Lo scarpariello, con il suo nome associato ai calzolai locali, potrebbe essere esistito sin dai tempi passati, quando i mestieri artigianali erano più diffusi e le persone lavoravano duramente e avevano bisogno di piatti sostanziosi per nutrirsi adeguatamente.

Il nome “scarpariello” è stato associato ai calzolai perché tradizionalmente i nomi dei piatti italiani spesso riflettono il luogo di origine, il mestiere o gli ingredienti utilizzati.

La ricetta originale, quella che veniva cioè utilizzata secoli fa, era diversa e prevedeva il pollo saltato con aglio, peperoncino, vino bianco e succo di limone, creando un mix di sapori freschi e piccanti. In seguito, la variante con la pasta è emersa come una combinazione naturale per arricchire ulteriormente il piatto.

La pasta allo scarpariello si è probabilmente sviluppata in modo spontaneo, con l’aggiunta del sugo allo scarpariello ai classici formati di pasta. Questo abbinamento ha permesso di creare un piatto completo e gustoso, ideale per soddisfare il palato degli abitanti dell’intera Regione.

Come molti piatti tradizionali italiani, la ricetta della pasta allo scarpariello è stata tramandata di generazione in generazione, passando di cucina in cucina e adattandosi leggermente alle preferenze personali di ogni cuoco. Così, nel corso del tempo, questa deliziosa specialità è diventata parte integrante della cucina campana. Questo piatto ha radici profonde nella cultura culinaria della regione e rappresenta un’importante tradizione gastronomica per gli abitanti di Benevento e dei luoghi circostanti. La sua popolarità continua a persistere, e lo scarpariello è diventato un piatto amato da molti, sia a livello locale che internazionale.

Le radici storiche e culturali delle ricette tradizionali spesso si perdono nel tempo, ma ciò che rimane è la passione e l’amore per il cibo, che continua a legare le persone alla loro tradizione culinaria e a preservarla per le generazioni future.

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