Abbazia del Goleto, uno dei complessi monumentali più importanti del Sud

L’Abbazia di San Guglielmo al Goleto, nota anche come Abbazia del Goleto, è un’importante abbazia situata a Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino. Fu fondata nell’XI secolo come monastero benedettino e presenta un’architettura romanica e gotica.

Nel corso dei secoli l’Abbazia ha subìto diversi cambiamenti e restauri ed oggi rappresenta un luogo di interesse storico e culturale nella zona, ma anche uno dei complessi monumentali più importanti del sud Italia, attraendo un gran numero di visitatori per la sua bellezza architettonica ed il suo significato storico.

È un importante punto di riferimento nel sud Italia per chiunque sia interessato all’arte e alla storia dell’epoca medievale.

La storia dell’Abbazia del Goleto

L’Abbazia di San Guglielmo al Goleto è un monastero benedettino, oggi ridotto parzialmente in ruderi. Fu fondato da San Guglielmo da Vercelli nell’anno 1114.

Inizialmente fu destinato a chiostro femminile, con annesso un piccolo monastero maschile per dare guida spirituale e assistenza economica alle monache. Il periodo che va dal 1135 al 1515 fu conosciuto infatti come “l’età delle monache”. Nei primi due secoli la comunità crebbe e divenne famosa per la santità delle monache, sotto la guida di celebri e sante badesse e si arricchì di terre e opere d’arte. Il periodo di massimo splendore del convento durò quindi circa due secoli, dal 1135 al 1348, fino a quando la morte nera, ovvero la peste, colpì anche questo luogo che inizio così il suo lento declino.

Il 24 gennaio 1506, Papa Giulio II dichiarò che, alla morte dell’ultima badessa, il convento sarebbe stato chiuso, cosa che avvenne nel 1515.

All’epoca delle monache seguì l'”epoca dei monaci”, dal 1515 al 1807. Con la chiusura del chiostro, il monastero si fuse con quello di Montevergine ed iniziò la sua rinascita. Papa Sisto V, che era anche superiore del convento francescano di S. Angelo dei Lombardi, accelerò questa ripresa, tanto che il monastero raggiunse il suo apice tra la metà del XVII secolo e la metà del XVIII secolo.

Nel 1807 il re di Napoli Giuseppe Bonaparte ordinò la chiusura dell’abbazia, il corpo di San Guglielmo fu trasferito a Montevergine e gli arredi furono saccheggiati e divisi fra le città vicine.

Tra il 1807 e il 1973 l’abbazia rimase completamente abbandonata: porte e pietre furono rubate, i soffitti e le pareti crollarono e le sterpaglie crebbero ovunque.

L’abbandono terminò nel 1973, quando un monaco di Montevergine, Lucio M. De Marino, ottenne il permesso di trasferirsi al Goleto, rioccupando l’abbazia e iniziandone il restauro spirituale e materiale. Il tremendo terremoto del 1980 non interruppe il suo lavoro e quando, per motivi di salute, dovette ritirarsi, lo splendido restauro era ormai giunto a buon punto.

Nel 1989 l’Abbazia fu affidata ai Piccoli Fratelli di Gesù Caritatevole che vi hanno risieduto fino al luglio del 2021.

Cosa vedere nell’Abbazia?

 Nell’Abbazia è possibile vedere:

  • La Torre di Febronia, la quale prende il nome dalla badessa che ne ordinò la costruzione nel 1152 per difendere il monastero. Vero capolavoro dell’arte romanica, ci sono numerosi bassorilievi provenienti da un mausoleo romano. L’accesso al secondo piano della torre avviene tramite un ponte levatoio. Sono conservate anche sculture simboliche di origine romanica.
  • La chiesa inferiore o cappella funeraria: al centro del complesso si trovano oggi le due chiese sovrapposte che segnalano il passaggio tra l’arte romanica (la chiesa inferiore, 1200) e quella gotica (la chiesa superiore, 1255). La chiesa inferiore fu costruita come cappella funeraria. La sua pianta è a due navate, separate da colonne monolitiche. Ricorda marcatamente l’arte romanica pugliese, che doveva essere enfatizzata nelle absidi, oggi inesistenti.
  • La cappella di S. Luca o chiesa superiore: è la perla dell’Abbazia. Vi si arriva da una scala esterna il cui parapetto è ornato da un corrimano a forma di serpente con una mela in bocca. Sulla facciata dell’arco che sormonta l’ingresso si trova un’iscrizione che riferisce che la chiesa fu costruita da Marina II per accogliere le spoglie di San Luca. L’interno è costituito da una piccola aula a due navate coperta da transetti ogivali che poggiano su due colonne centrali e su dieci semicolonne inserite nelle pareti perimetrali. Secondo alcuni esperti, le basi delle colonne e i capitelli ricordano la residenza costruita da Federico II a Castel del Monte, in Puglia. Anche gli altari sono di grande valore. All’esterno si notano due notevoli absidi e contrafforti con teste di animali o motivi ornamentali.
  • La chiesa grande o chiesa del Vaccaro: prende il nome dal grande architetto napoletano Domenico Antonio Vaccaro, che la costruì tra il 1735 e il 1745. Sebbene oggi sia priva del tetto e di altre parti importanti, conserva comunque un incredibile fascino. Ha la forma di una croce greca, sormontata da una cupola centrale. Qui si possono ammirare, in tutta la loro bellezza, i disegni del pavimento recentemente restaurati.

L’interesse storico e culturale dell’Abbazia di San Guglielmo al Goleto

L’Abbazia di San Guglielmo al Goleto è uno dei luoghi di maggior interesse storico e culturale nella zona e nell’intero sud Italia per diversi motivi:

  1. Storia religiosa: l’abbazia fu fondata come monastero benedettino nell’XI secolo, e il suo ruolo religioso e spirituale ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale. Le abbazie benedettine sono state per secoli importanti centri di preghiera, studio e cultura durante il medioevo.
  2. Architettura e arte: l’Abbazia di San Guglielmo al Goleto è famosa per la combinazione degli stili architettonici romanico e gotico e rappresenta l’evoluzione dello stile architettonico nel corso dei secoli. All’interno potrai ammirare l’elegante armonia delle sue linee, gli archi, i portali scolpiti e le finestre gotiche, tutti elementi caratteristici dell’architettura religiosa medievale.
  1. Conservazione del patrimonio culturale: Le abbazie come questa hanno svolto un ruolo importante nella conservazione del patrimonio culturale e storico della regione. Hanno custodito manoscritti antichi, libri e documenti di valore storico, contribuendo così alla preservazione della conoscenza e della cultura del tempo.
  1. Luogo di interesse turistico: l’Abbazia di San Guglielmo al Goleto, grazie alla sua storia e al suo valore artistico, attira visitatori e turisti interessati a scoprire la ricchezza del patrimonio storico e culturale del sud Italia. Questo luogo offre una prospettiva unica sulla storia del territorio e permette ai visitatori di immergersi in un’atmosfera spirituale davvero unica.

 

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